Manifestazione trasporto pubblico
In trecento, sfidando la pioggia e la nebbia, si sono presentati oggi, sabato 21 ottobre, davanti alla stazione ferroviaria di Belluno per chiedere un servizio di trasporto pubblico locale di qualità e di mettere fine ai tagli quotidiani delle corse.
Da studenti a genitori, da sindacalisti a movimenti politici fino ai consumatori: la società civile si è mobilitata, ad esclusione degli enti locali. Nessun sindaco si è visto in piazza, malgrado fino a qualche giorno prima soprattutto in molti avessero scritto lettere e ordini del giorno in Provincia indignati per questa situazione.
I sindacati insieme agli studenti hanno ribadito il disservizio che da oltre un mese devono subire per la carenza di conducenti, una situazione «nota anche all’azienda da tempo ma su cui non si è intervenuti. E così a farne le spese sono gli studenti e i lavoratori che rimangono a piedi all’uscita da scuola o della fabbrica, i ragazzi che comunque non trovano i mezzi per poter fare sport o frequentare gli amici, gli anziani e i pensionati che neanche possono muoversi di casa perché per loro non ci sono corse idonee», hanno evidenziato i sindacati del trasporto di Cgil e Uil insieme alle due segreterie generali.
Belluno, studenti e lavoratori in corteo contro la debacle dei bus
Accorati gli appelli degli studenti a Dolomitibus per un servizio di qualità, degno di un paese civile, stimolati anche dalla coordinatrice Uil provinciale, Sonia Bridda. Dal canto loro le associazioni dei consumatori hanno raccolto le segnalazioni di disservizio da parte dei presenti da presentare poi alla nuova direzione della società.