Comunicato stampa trsporto pubblico
Comunicato stampa
“Possiamo paragonare il servizio del trasporto pubblico a un carciofo, al quale, togliendo foglia dopo foglia, non rimarrà più nulla”.
Dopo l’ennesimo disservizio estivo, con la soppressione di alcune corse senza che ’utenza, anche quella abbonata, fosse stata avvisata, Denise Casanova denuncia il progressivo
depotenziamento del trasporto pubblico, per il quale, in concomitanza con situazioni che richiederebbero il rafforzamento, si preferisce togliere una corsa, anziché aggiungerla.
La segretaria generale della Camera del lavoro di Belluno evidenzia quanto sta accadendo alla linea 42, quella che parte da Quantin e, poi, passando per Ponte nelle Alpi,
consente, con un cambio, di raggiungere Belluno: “Senza che gli abbonati venissero tempestivamente avvisati, Dolomiti Bus ha deciso di sopprimere le corse delle 6.45 e delle 8.34 del mattino, preferendo lasciare quella delle 9.34, questo per facilitare il servizio ai turisti, così è stato riferito, a discapito dei lavoratori e delle lavoratrici. Il tutto per tre settimane, dal 5 al 25 agosto, impedendo, di fatto, a chi lavora di utilizzare il trasporto pubblico. Una simile scelta non è stata neppure comunicata, le persone che a noi si sono rivolte hanno sottoscritto l’abbonamento mensile, per poi scoprire, una volta giunte lunedì 5 alla fermata, in attesa che passasse l’autobus, che la corsa delle 6.45 era stata soppressa. Le istituzioni responsabili del servizio pubblico dei trasporti sono la Regione Veneto e la Provincia di Belluno e a loro chiediamo altre scelte, che non siano quella di togliere corse”.
Sotto la lente d’ingrandimento della CGIL di Belluno finisce il trasporto pubblico nel suo complesso: “Togliendo una corsa dopo l’altra, un servizio dopo l’altro, non rimarrà più nulla, soprattutto per i cittadini che vivono nelle periferie, nelle aree più lontane, in un territorio, come il nostro, dove la mobilità è senza dubbio più complicata” spiega Denise Casanova, che poi osserva “Già gli studenti hanno patito numerosi disservizi e rendendo loro sempre più difficile il percorso casa – scuola, si finisce per comprometterne anche il pieno godimento del diritto allo studio. La novità del servizio a chiamata Trillo, poi, ha già presentato alcune lacune, perché, innanzi tutto, non è un servizio che viene aggiunto alle corse normali, ma arriva in sostituzione di esse. Inoltre, la rigidità della progettualità con cui è stato pensato Trillo prevede che se anche la corsa è semivuota, se anche non è completata da prenotazioni, l’autista non possa far salire a bordo la cittadina o il cittadino che necessita del servizio.
Non è pensabile che tutti noi si sia nelle condizioni di accedere a un servizio a chiamata, su prenotazione e che quella sia l’unica risposta del trasporto pubblico alle esigenze di chi vive nelle periferie, siano esse cittadine o montane o di chi non ha l’auto”.
Le ragioni delle difficoltà che sta incontrando Dolomiti Bus, ad avviso di Denise Casanova, hanno origini molto chiare: “E’ stato detto che il trasporto pubblico patisce una
carenza di autisti, ma a mio avviso questo è solamente l’effetto di due cause dalle quali origina:
1) i bassi salari, ai quali, anche grazie alla mobilitazione sindacale, è stata messa una pezza con gli aumenti, ma non sufficiente; 2) gli orari di lavoro che gli autisti devono sopportare e che certamente non invogliano a intraprendere una carriera nel trasporto pubblico, con le responsabilità che esso comporta”.
Anche sulle politiche dei trasporti che la provincia di Belluno dovrebbe attuare, la Camera del lavoro di Belluno evidenzia alcune incongruenze: “Si parla spesso di mobilità
sostenibile, mobilità alternativa e sostituiva delle auto private, ma si tolgono le corse in orario di lavoro, rendendo più complicato il percorso casa – lavoro. La conseguenza ovvia è che il cittadino o la cittadina che si verranno privati del servizio di trasporto pubblico” conclude
Denise Casanova “opteranno per l’automobile e quelli sono utenti che al trasporto pubblico
ben difficilmente torneranno”.